Il Gonfalone del Comune di San Vito Romano è stato formalmente riconosciuto con Decreto del Presidente della Repubblica del 16 marzo 1956, su richiesta dell'allora Sindaco Amedeo Quaresima. Il 3 gennaio 1956, infatti, in Consiglio comunale venne deliberato: "di chiedere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Consulta Araldica la concessione di un Gonfalone col drappo formato come appresso: "di colore rosso, al palo di giallo, caricato nel centro dell'arma comunale". Questo trovandosi già avviate le pratiche per il riconoscimento dello Stemma comunale. Entrambi vennero vagliati ed approvati dalla Consulta Araldica nel 1956 e concessi con alcune settimane di differenza, l'uno a gennaio, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, mentre il Gonfalone a marzo, con decreto del Presidente della Repubblica. Nell'atto che consegnò al Sindaco Quaresima lo Stemma si legge: il Presidente del Consiglio dei Ministri decreta: "di spettare al Comune di San Vito Romano, in provincia di Roma, il diritto di fare uso dello Stemma miniato nel foglio qui annesso, che è: Di rosso, alla colonna d'argento, sorgente da un ristretto di terreno, accompagnata nel lato sinistro da un guerriero recante nella destra una palma, e da un cane, fermi sul terreno, il tutto al naturale; e dal solo d'oro uscente dal canton destro. Sul capo Ornamenti esteriori da Comune". Il successivo decreto del Presidente Gronchi, registrato alla Corte dei Conti il 6 giugno 1956 e trascritto nel Registro Araldico dell'Archivio Centrale dello Stato il 13 luglio, andò a normare, invece, il Gonfalone: "Drappo di colore rosso al palo di giallo, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello Stemma comunale con l'iscrizione centrata in argento: Comune di San Vito Romano. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto dai colori del drappo alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo Stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'argento". Lo Stemma ed il Gonfalone raffigurano San Vito con la palma del martirio, vestito da guerriero, con il mantello rosso, anche questo simbolo del martirio. Il Santo è posto accanto ad una colonna d’argento, che è stata ripresa dallo stemma degli antichi feudatari: i principi Colonna di Genazzano. L'intera immagine è sovrastata da un sole a 16 punte che potrebbe avere un duplice valore: essere ricondotto al blasone della famiglia Theodoli, la ruota d'oro a 5 raggi in campo rosso, oppure, secondo un uso più comune, potrebbe essere simbolo di eternità e di grandezza. Sotto la punta dello scudo del Gonfalone sono annodati due rami decussati: uno di quercia ed uno di alloro, si tratta di un elemento decorativo; entrambi sono presenti anche nello Stemma. Le figurazioni sono sovrastate inoltre dalla Corona Muraria che indica l'Ente territoriale di riferimento: il Comune, appunto. Furono diversi i bozzetti preparatori che attestano fin dal 1904 la volontà del Sindaco Emilio Trinchieri di dotare il Comune di uno Stemma, ancora negli anni il carteggio tra il Sindaco Sisto Jella e Feliciano Campitelli di Foligno per la sistemazione del bozzetto, ed infine le istanze formulate dal Podestà Giuseppe Trinchieri nel 1935, tutte afferenti un disegno diverso da quello approvato nel 1956. testi a cura di Irene Quaresima, Storica del territorioPer la documentazione si è fatto riferimento agli atti depositati presso l'Archivio Centrale dello Stato, Consulta Araldica, San Vito Romano, Fascicolo n. 2919-6 e presso l'Archivio Storico Comunale "Rocca" di San Vito Romano. E' vietata ogni riproduzione anche parziale: del testo, dello Stemma e del Gonfalone, senza le opportune autorizzazioni.