Autentica firme ed “atti notori”

Solitamente, in caso di decesso di una persona con conti o titoli depositati presso un istituto di credito (banche o Poste) l'istituto stesso richiede un "atto notorio" per verificare l’identità degli eredi e poter quindi svincolare le somme depositate. In questo caso va redatta una dichiarazione sostitutiva su carta libera (qui modelli per successione in assenza di testamento o in presenza di testamento) ed alla stessa va apposta marca da bollo da 16 euro per l'autentica di firma, effettuata da un pubblico ufficiale (es. ufficiale d'anagrafe). L'autentica di firma (non solo in caso di atti notori) è la procedura tramite il quale un pubblico ufficiale accerta e certifica per iscritto l'identità del firmatario, senza entrare nel merito della dichiarazione stessa (purché la stessa sia scritta in italiano e non espliciti volontà future). Ogni dichiarazione quindi è resa dal cittadino, il quale se ne assume tutte le responsabilità penali e civili, firmando la comunicazione davanti all'ufficiale e portando con sé un documento di riconoscimento valido. Più in generale il cosiddetto “atto notorio” (più correttamente dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, dato che l’atto notorio propriamente detto si redige dal notaio o in tribunale in presenza di testimoni) è una dichiarazione, resa e sottoscritta dal cittadino, con il quale possono comprovarsi stati, qualità personali o fatti che siano a diretta conoscenza dell’interessato (DPR 445/2000). In caso di cifre ingenti tuttavia l'istituto potrebbe richiedere anche l'atto notorio vero e proprio (quello del notaio) anziché accontentarsi della dichiarazione sostitutiva.