Negli ultimi giorni in molti si sono chiesti cosa stesse accadendo nel Centro Di Accoglienza Straordinario che la Prefettura ha insediato ormai da diversi anni nel nostro paese. E’ stata evidente, infatti, la presenza di Carabinieri e di ambulanze sul posto. Come già avvenuto durante la fase più critica del lockdown, ho preferito comunicare le buone o le cattive notizie avendo dati ufficiali in mano, rispettando il lavoro degli enti preposti ed evitando di generare reazioni precipitose. Conclusa l’emergenza, alla luce anche delle notizie diffuse su diversi media, è giusto che tutti sappiano cosa è realmente accaduto in questa difficile settimana. Un episodio ha riguardato un ospite del centro che in stato di ubriachezza ha creato disturbo a più di una persona. Grazie all'estrema civiltà dei nostri concittadini e la fermezza della forze dell'ordine, si è evitato che la situazione degenerasse. L'ospite, denunciato, è stato allontanato definitivamente dal centro. Questo episodio, che pure ha creato scalpore, è stato in realtà diretta conseguenza del clima teso che negli ultimi giorni si respirava all'interno del CAS, messo in stato di allerta da alcune scelte governative in tema di immigrazione. Nella serata del 29 Luglio, infatti, sono stati registrati 14 nuovi arrivi nel CAS, di nazionalità tunisina e probabilmente provenienti direttamente da Lampedusa, frutto dell'accordo di ridistribuzione volto ad alleggerire la pressione sull'isola. Tra questi, già isolati precauzionalmente, successivamente si è scoperto esserci un positivo. Immediatamente l'intero centro è stato messo in quarantena preventiva in attesa dei tamponi, mentre alcuni dei nuovi ospiti si sono resi irreperibili. Informato circa la grave e pericolosa situazione, ho fortemente chiesto ed ottenuto che la Prefettura adottasse tutte le misure a tutela della popolazione, compresa una più stretta e necessaria vigilanza, nonché la formale chiusura del Centro, che ormai da troppi anni è presente nel nostro comune. Ho seguito l’evolversi dell’emergenza in stretto contatto con la Prefettura, i Carabinieri , la ASL ed i responsabili del centro ed oggi posso finalmente comunicare l'esito negativo dei tamponi effettuati su 109 persone, fra ospiti e personale in servizio. Dopo questa faticosa esperienza, chiederò un incontro al Prefetto per confermare che, pur essendo il nostro paese aperto, accogliente e tollerante è giunto il tempo che il CAS venga trasferito altrove. I Sanvitesi hanno dato per anni e in modo esemplare il proprio contributo a questo meccanismo di accoglienza ma ritengo sia giunto il momento che altri facciano la loro parte. I nostri albergatori devono tornare ad investire sul turismo, i nostri alberghi devono tornare ad ospitare turisti. Il Sindaco,Maurizio Pasquali